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È morto Carlo Mazzone. L’ex calciatore e allenatore si è spento oggi, proprio nel giorno cui tornano i campionati dopo la lunga pausa estiva. Sor Carletto, è inutile sottolinearlo, è fermo nel cuore di Brescia e dei bresciani. Ha segnato la storia del Brescia Calcio con Roberto Baggio e il suo ricordo, con l’immancabile affetto, è indelebile.

Con il suo fare schietto e naturale, con la sua romanità, ha imperversato nel mondo del calcio per mezzo secolo sedendosi su panchine più e meno importanti. L’epopea bresciana è ovviamente quella a noi più cara, dal 2000 al 2003. Sarà lui a spingere per l’arrivo dell’idolo Roberto Baggio alle rondinelle e insieme scriveranno anni stupendi della storia del club.

Proprio Baggio è il primo a riconoscere le abilità del Mazzone allenatore, seguito da protagonisti di quel mondo come Guardiola (incrociato sempre a Brescia) e Totti. C’è poi il Mazzone personaggio, anche cinematografico. Due personalità spesso unite come in quel celebre 30 settembre 2001 che nessun bresciano dimenticherà mai.

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La polemica corsa diventata ormai storia verso la curva dei tifosi atalantini durante un derby, dopo la rimonta e il gol del pareggio 3 a 3.

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