Potrebbe sembrare una mera quantificazione numerica, ma come più volte dibattuto negli anni dalla politica, la cultura non è e non può essere solo fine a sé stessa. Un ritorno economico è quantomai auspicabile e secondo uno studio di Confcommercio c’è.
I lombardi si confermano infatti grandi consumatori di cultura con una spesa media di 56,9 euro al mese dall’inizio dell’anno, ma la fruizione è estremamente variegata. Se la generazione degli over 55 mostra consumi più ridotti e circoscritti ai media tradizionali, sono i 35-54enni a trainare il settore degli eventi all’aperto e di socialità.
In questo 2023 è inevitabile citare la Capitale della cultura di Brescia e Bergamo. Secondo lo studio questo riconoscimento è significativamente attrattivo: la percentuale di visitatori potenzialmente interessati alla possibilità di programmare una visita culturale in entrambe le città è del 54%, mentre un intervistato su dieci ci è già stato nel corso di quest’anno. Il 58% dei visitatori desidera degustare prodotti tipici, il 57% andare a visitare i musei e i luoghi più significativi, mentre per il 49% va bene girare la città in generale, senza una meta precisa.
A fronte di un 35% di intervistati che potrebbe non visitare le capitali della cultura in quanto le conosce già molto bene, vi è un 49% che, nonostante ciò, avrebbe il piacere di ritornarvi. Per il 28% che non è interessato alle iniziative promosse in occasione della capitale italiana della cultura vi è un buon 30% che è interessato ad approfondire il programma di eventi.
Senz’altro il momento preferito in cui visitare le capitali è una breve visita a cavallo del periodo estivo: il 56% andrebbe nelle due città in giornata senza pernottare; il 47% preferirebbe recarvisi in giugno e il 53% a settembre. La stima di spesa individuale all’interno delle due città si aggira intorno ai 115 euro.