La partita per l’elezione dei capigruppo di palazzo Madama ha riservato poche sorprese con l’eccezione di Forza Italia. Tramontata l’avversata, da Giorgia Meloni, ipotesi di Licia Ronzulli ministro, la senatrice, alla presenza del leader Silvio Berlusconi, è stata oggi “acclamata” nuova presidente del gruppo azzurro. Lo stesso Berlusconi ha voluto ringraziare la capogruppo uscente, Anna Maria Bernini, ora in pole position per un ruolo di governo.
Nella maggioranza tra le conferme nel ruolo di capigruppo figurano Luca Ciriani (Fd’I) e Massimiliano Romeo (Lega). Resta al suo posto, su proposta del segretario Enrico Letta, che ha riunito oggi alle 12 i suoi a palazzo Madama, Simona Malpezzi. Il gruppo delle Autonomie ha riconfermato la senatrice Julia Unterberger. Cambio invece nei Cinque stelle, con Barbara Floridia presidente, anche lei acclamata “all’unanimità” al posto di Mariolina Castellone.
Il Terzo polo a metà mattinata ha reso noto che è Raffaella Paita la presidente del gruppo formato da Azione e Italia viva. L’assemblea dei senatori del gruppo Misto ha invece eletto oggi all’unanimità il senatore Peppe De Cristofaro dell’Alleanza verdi e sinistra. Nasce infine il gruppo, parte del centrodestra, Civici d’Italia – Noi moderati – Maie, di cui è presidente il senatore Antonio De Poli.
Per quanto concerne la Camera, il Movimento cinque stelle rielegge all’unanimità Francesco Silvestri che ottiene 52 voti sui 52 disponibili. Confermati per acclamazione pure i capigruppo uscenti di Fratelli d’Italia, Lega, Partito democratico, rispettivamente Francesco Lollobrigida, Riccardo Molinari, Debora Serracchiani.
Dal canto loro, i deputati di Forza Italia eleggono, sempre per acclamazione, Alessandro Cattaneo. E se il deputato della Svp, Manfred Schullian, è stato rieletto alla presidenza del gruppo Misto, il capogruppo a Montecitorio di Azione-Italia viva sarà Matteo Richetti.
L’Alleanza Verdi e Sinistra infine, che conta 12 deputati, non avendo raggiunto il numero minimo per costituire un gruppo parlamentare, pari ad almeno 20 deputati, chiederà all’Ufficio di presidenza della Camera una deroga con una specifica autorizzazione. Deroga che a quanto si apprende verrà chiesta anche da Noi moderati.
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