Nuova protesta dell’associazione Diritti per tutti, questa volta ai piedi di un condominio di via Cremona a Brescia nel quale si trova un appartamento che Aler ha deciso di mettere in vendita con una base d’asta di 42mila euro. “Un messaggio sbagliato” ci spiega Umberto Gobbi, specialmente in un periodo in cui l’emergenza abitativa si è fatta sempre più acuta.
“Brescia ha bisogno di case pubbliche – aggiunge Gobbi – e soprattutto di recuperare gli alloggi sfitti di proprietà dell’Aler e del Comune. Qui invece abbiamo l’esempio di una casa che l’Aler svende e non si fa così”.
L’associazione chiede anche più trasparenza sull’attuale situazione delle unità abitative sfitte, visto che i dati sono attualmente non noti o comunque frammentari. Secondo l’associazione, oggi a Brescia ci sono circa 12/13mila case vuote fra pubblico e privato, il 12,5% degli immobili totali.
Diritti per tutti ha fatto un po’ di conti per riuscire a disegnare un quadro della situazione: gli alloggi comunali sono 2.131, le famiglie ospitate invece 1.682 il che significa che, facendo una semplice differenza, quelli vuoti sono 449. Discorso diverso, o impossibile da fare con Aler perché l’unico dato è l’ammontare totale degli immobili (2.600).
In soldoni, le case non mancano. O non mancherebbero. Bisogna però che Comune e Aler investano per ristrutturarle per poi quindi assegnarle. E a tal proposito Gobbi è tornato a chiedere l’aumento delle unità messe a bando. A fronte dell’annuncio di 257 alloggi entro l’anno fatto dalla Loggia infatti, il primo bando emesso ne conta solo 115.