“Contro il caro bollette il governo sta preparando un intervento di ampia portata”. Lo ha detto il presidente il presidente del Consiglio, Mario Draghi, intervenendo a Palazzo San Giorgio di Genova.
Il premier ha infatti ricordato che il “governo non dimentica il presente e il presente oggi ci fa vedere una realtà caratterizzata dalle difficoltà che famiglie e imprese hanno per l’aumento dei prezzi dell’energia elettrica”.
Questa mattina Draghi ha incontrato le istituzioni della Liguria, tra i partecipanti Giovanni Toti, presidente Regione Liguria; Paolo Emilio Signorini, presidente Autorità portuale di Sistema del Mar Ligure Occidentale; Marco Bucci, sindaco di Genova. Toti ha ringraziato il premier della sua presenza affermando come Genova sia “pronta a fare investimenti importanti per essere ancora più competitiva. Investire qui significa investire nel nord Europa, abbiamo un ruolo strategico. Quelle che il premier Draghi ha davanti oggi sono la Genova e la Liguria del riscatto, della collaborazione istituzionale, della voglia di ripartire. Sono il simbolo di chi anche dalle difficoltà più grandi sa rimettersi in piedi”.
Anche Draghi ha voluto elogiare i genovesi e la città, sottolineandone il coraggio e indicandoli come esempio da seguire su come riprendersi da un dramma. “Penso a come Genova ha reagito alla tragedia del Ponte Morandi”, ha aggiunto, esprimendo “di nuovo la vicinanza del governo e mia personale ai familiari delle 43 vittime, ai feriti, ai loro cari. Oggi, come quattro anni fa, il loro dolore è il nostro dolore”.
Nel suo intervento, il premier ha indicato velocità e l’efficienza dello scalo portuale come punti fondamentali per le esportazioni e per l’intero settore produttivo italiano. “Oggi – ha aggiunto– il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, insieme al Programma Straordinario, ci consentono di rendere il Porto di Genova ancora più competitivo e sicuro. È un investimento sulla città, e sull’industria regionale ma anche nazionale”.
Tale competitività, secondo le parole di Draghi, rischia però di essere appesantita dagli oneri burocratici e dai ritardi nello sviluppo digitale, fattori che fino ad ora hanno contribuito a posizionare l’Italia al diciannovesimo posto nel mondo per tempi e costi associati alla logistica. Secondo il premier, questi “ostacoli” devono essere “abbattuti” per poter cogliere a pieno i vantaggi offerti dall’aumento degli scambi commerciali aggiungendo che “in particolare, vogliamo ampliare le infrastrutture, per accogliere un traffico sempre maggiore. Vogliamo migliorare la connessione tra porti, reti stradali, ferrovie, anche per far fronte alla concorrenza degli altri porti mediterranei e di quelli nord-europei”.
Nel concludere il proprio intervento, il premier Draghi ha infine sottolineato come lo scorso anno “abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi previsti” dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e “lo stesso accadrà quest’anno. È una questione di serietà verso i cittadini e verso i nostri partner europei, ed è una questione di affidabilità, perché la crescita equa e sostenibile è il miglior custode della stabilità”.
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