Si è aperto ieri per Enio Moretti, il processo più delicato degli ultimi anni. L’ex consigliere regionale della Lega Nord era già stato condannato con sentenza definitiva arrivata nel maggio scorso a cinque anni di reclusione al termine di un processo che lo vedeva accusato di associazione a delinquere finalizzata dalla frode fiscale.
Fino a questo momento Enio Moretti era riuscito a sviare le porte del carcere grazie al “pre sofferto”, vale a dire i 13 mesi passati agli arresti domiciliari durante le indagini che portarono alla condanna.
Inoltre nel marzo di quest’anno la corte di cassazione si era pronunciata in merito ad una pena inferiore ai quattro anni con la facoltà di chiedere la sospensione dell’esecuzione della sentenza per richiedere invece l’affidamento in prova ai servizi sociali.
In caso di condanna Enio Moretti potrebbe dunque oltrepassare la quota di salvaguardia e quindi non avere alternative al carcere. Moretti assieme ad altre quattro persone deve rispondere della bancarotta fraudolenta della Conar: l’impresa edile che faceva capo proprio a Moretti.