Anche a Brescia ci sono due bambini sotto osservazione per quella che è stata ribattezzata epatite sconosciuta, in totale in Lombardia i casi sono 9. Questi numeri, aggiornati al 2 maggio, sono stati comunicati in consiglio regionale dall’assessore al Welfare Letizia Moratti.
“Dal 16 aprile è stato avviato un programma specifico del sistema di sorveglianza regionale per accogliere le segnalazioni e, relativamente a quelle pervenute, attivare le relative inchieste epidemiologiche – ha proseguito, aggiungendo poi che l’attenzione e il monitoraggio sono costanti.
Come detto il totale dei casi in Lombardia è attualmente di 9 bambini: due Ats Milano, due ATS Insubria, due Ats Brescia, tre Ats Bergamo. Di questi, sette casi hanno riguardato bambini tra 0-4 anni, uno tra 5-9 anni e uno con più di 10 anni. Un paziente è stato trapiantato, uno ha un esito in attenzione, gli altri hanno esiti non gravi (dimessi o in miglioramento). Bisogna inoltre aggiungere altri due casi in corso di segnalazione e valutazione.
“Al momento attuale tutti gli ospedali lombardi sono in grado di eseguire gli esami di primo livello per escludere le cause più comuni di infezione al fegato e per le analisi più specifiche e approfondite i laboratori stanno lavorando in rete al fine di rispondere in maniera efficace alla richiesta di sorveglianza del ministero della salute – ha aggiunto Moratti – Al momento, non essendo nota la causa delle insufficienze epatiche osservate, non esistono terapie eziologiche di documentata efficacia terapeutica. Tuttavia, la rete pediatrica, la rete infettivologica e la rete trapiantologica (trapianto di fegato) sono state attivate al fine di poter prontamente intervenire soprattutto nei casi più gravi”.