I giovani ricercatori italiani si confermano tra i migliori in Europa. Dopo i tedeschi e i francesi, vincono i preziosi fondi della Ue. Sono infatti ben 621 milioni che serviranno a finanziare i progetti di oltre 400 giovani cervelli.
Ma per l’Italia, il successo è solo a metà. Se siamo terzi nella classifica per nazionalità dei vincitori, siamo ottavi come paese che ospiterà i ricercatori. Questo vuol dire che buona parte dei nostri cervelli, spenderà i fondi in altri paesi, mentre sono pochissimi quelli che dall’estero scelgono l’Italia.
Gli italiani sono terzi in Europa con 37 progetti vinti, subito dietro i francesi , 38 e dopo i tedeschi, 72. Ogni vincitore può scegliere una struttura in Europa per proseguire con il suo progetto di ricerca, la notizia dell’ottava posizione come paese, è la conferma della bassa attrattività, delle nostre università e centri di ricerca.
L’obiettivo del finanziamento, l’Erc Starting Grant assegnato ieri dal Consiglio europeo della ricerca, è permettere a 408 giovani ricercatori all’inizio del loro lavoro, di realizzare le loro ricerche con borse che si aggirano anche oltre il milione di euro.
Tra i progetti che saranno realizzati in Italia che si sono aggiudicati una quota dei fondi Erc, ce ne sono ben quattro dell’Istituto Italiano di Tecnologia. Da Francesco Di Stasio, rientrato dalla Spagna per sviluppare componenti per i computer del futuro, dalla tedesca Ilka Kriegel, che lavora a un nuovo materiale per rendere più efficiente l’accumulo di energia solare, dall’iraniano Arash Ajoudani, che studia le interazioni tra uomo e robot nelle fabbriche, e da Velia Siciliano, del Iit di Napoli, che cerca di rendere più efficiente l’immunoterapia contro i tumori.