Nel secondo trimestre del 2020, erano occupate nell’Unione europea 187,3 milioni di persone. Il tasso di occupazione dell’Ue per le persone di età compresa tra 20 e 64 anni si è attestato al 72 per cento, in calo di un punto percentuale rispetto al 73 per cento del primo trimestre 2020. Si tratta del calo più netto su base trimestrale dall’inizio delle serie temporali nel 2000. Questi i dati di Eurostat, l’Ufficio di statistica dell’Ue, secondo cui 13,1 milioni di persone erano disoccupate e il tasso di disoccupazione dell’Ue è stato del 6,5 per cento, in aumento rispetto al 6,3 per cento nel primo trimestre 2020. La debolezza complessiva del mercato del lavoro è aumentata in tutti gli Stati membri dell’Ue nel secondo trimestre 2020 rispetto al primo trimestre 2020, ad eccezione della Lettonia (-0,6 punti percentuali).
Gli aumenti maggiori sono stati segnalati in Irlanda (+3,4 punti percentuali), Italia e Austria (entrambi +2,6 punti percentuali) e Spagna (+2,4 punti percentuali). L’occupazione è diminuita in tutti i paesi ad eccezione del Lussemburgo (+0,6 punti percentuali). I cali più elevati dell’occupazione sono stati registrati in Estonia (-3,3 punti percentuali), Slovenia (-2,2 punti percentuali) e Spagna (-2,1 punti percentuali), e i più bassi in Croazia (-0,3 punti percentuali), Lettonia e Polonia (entrambi -0,4 punti percentuali).
Nel secondo trimestre 2020, un totale di 40,9 milioni di persone erano assenti dal lavoro nell’Ue, con un aumento di 18,6 milioni rispetto al primo trimestre 2020. Questo aumento è quasi esclusivamente dovuto a un forte aumento dei licenziamenti temporanei, passati da 2,4 milioni di persone a 19,3 milioni di persone. Il numero delle persone assenti dal lavoro per motivi non comprensivi di cassa integrazione, ferie o malattia, è passato da 4,9 milioni a 7,8 milioni nei due trimestri. Rispetto al primo trimestre 2020, tutti gli Stati membri per i quali sono disponibili dati hanno registrato un aumento delle assenze complessive dal lavoro nel secondo trimestre 2020. I tassi più elevati di assenze sono stati osservati in Grecia (39,6 per cento), Cipro (32 per cento), Spagna (27,9 per cento) e Francia (27,7 per cento) e i tassi più bassi in Bulgaria (10,9 per cento), Lettonia (12 per cento) e Lussemburgo (12,9 per cento).
Sempre in base ai dati comunicati, tutti gli Stati membri hanno registrato un calo delle ore effettive totali lavorate tra il primo trimestre del 2020 e il secondo trimestre del 2020. Si è trattato del secondo calo trimestrale consecutivo delle ore effettive totali lavorate per tutti i paesi ad eccezione della Finlandia. Le cadute complessive più elevate sono state osservate in Spagna (-25,9 per cento), Portogallo (-23,3 per cento), Grecia (-21 per cento), Irlanda (-20,7 per cento) e Cipro (-20,4 per cento).
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