L’operazione ex Tintoretto accusa un colpo che potrebbe rivelarsi mortale: “impossibile l’impiego dei fondi Pnrr per il progetto”.

È quanto hanno messo nero su bianco, con un comunicato congiunto, Palazzo Loggia e la Redo Sgr Spa che dal Comune di Brescia aveva acquistato il sedime per la realizzazione di 270 appartamenti in edilizia convenzionata nell’area dell’ex torre di San Polo.

Ma a poche ore dalla fine del 2023, la doccia fredda.

COSTI AUMENTATI FINO A 91,8 MILIONI DI EURO

I costi in questi mesi sono esplosi e gli stanziamenti a disposizione non sono più sufficienti a realizzare il progetto iniziale. “L’importo complessivo dell’opera – si legge nella nota del Comune e di Redo – tenuto conto del progressivo deterioramento delle condizioni di mercato, determinato da una molteplicità di fattori concomitanti, molti dei quali di natura congiunturale, che ha portato a eccezionali punte di incremento dei costi – è salito a 91,8 milioni di
euro”.

Costi talmente aumentati che nemmeno i 17,3 milioni che già il Comune aveva ottenuto attraverso il Fondo Opere Indifferibili non consentono di realizzare il progetto.

Palazzo Loggia lascia aperta la porta alla possibilità di interloquire con il Ministero e il Governo per individuare una soluzione che non cancelli, in toto, il progetto, la riqualificazione e la realizzazione di 270 appartamenti che sarebbero dovuti essere messi a disposizione, in affitto, a canone agevolato.

LA STORIA, IL FINANZIAMENTO DA 42,4 MILIONI DI EURO

Il progetto era stato candidato da Comune e Redo al Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (PinQua), che, nell’agosto del 2021, è confluito nella Missione 5 Componente 2 (Investimento 2.30) del Pnrr.

Con il Decreto Ministeriale 383 dell’ottobre 2021, il progetto è stato ammesso in via definitiva al finanziamento PinQuA per 42,4 milioni e successivamente integrato per ulteriori 17,3 milioni, attraverso il Fondo Opere Indifferibili.