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È record storico per le esportazioni del vino made in Italy nel mondo per un valore vicino agli 8 miliardi di euro nel 2022 grazie ad una crescita a due cifre delle vendite all’estero, e quando si parla di buon vino anche Brescia si ritaglia il suo spazio. Certo, secondo Coldiretti bisogna anche fare i conti con gli aumenti dei costi dell’energia, con il moltiplicarsi delle imitazioni sui mercati esteri e con il rischio di un nuovo protezionismo alimentato dagli allarmi salutistici in etichetta.

In particolare su quest’ultima voce, l’Ue ha concesso all’Irlanda di adottare un’etichetta per vino, birra e liquori con avvertenze definite “terroristiche” da Coldiretti. Claim che non terrebbero ad esempio conto delle quantità come “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati”.

Stati Uniti, Germania e Regno Unito nonostante la Brexit salgono sul podio dei principali clienti del vino italiano, ma in fortissima crescita sono le vendite anche in Francia, concorrente storica.

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La Lombardia rappresenta un’eccellenza grazie a una produzione quasi totalmente legata all’alta qualità. Si contano infatti 5 DOCG, 21 DOC e 15 IGT. Brescia e Pavia sono le due province con la maggior vocazione vinicola.

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