Fabrizio Pasini resta in carcere. Il tribunale del Riesame di Bresica ha infatti la richiesta di arresti domiciliari presentata dall’avvocato della difesa Pietro Paolo Pettenadu. L’ex sindacalista della Uil, reo confesso del delitto di Manuela Bailo aveva chiesto di riqualificare il reato contestato da omicidio volontario, come ritenuto dalla Procura, a omicidio preterintenzionale.
“Non volevo ucciderla: l’ho spinta dalle scale, ha picchiato la testa ed è morta” era stata la confessione iniziale di Pasini il giorno dell’arresto e la stessa che ha sempre sostenuto da dietro le sbarre. Cosa sia realmente accaduto nella casa di via Allende a Ospitaletto quella notte del 29 luglio presto emergerà grazie all’intenso lavoro dei Ris dei Carabinieri. Dalle prime informazioni trapelate sulle scale non ci sarebbero tracce di sangue come al contrario sarebbero state trovate, in abbondanza, nella cantina e nella doccia posizionata all’interno della stessa.
Per gli inquirenti Fabrizio Pasini avrebbe reciso la carotide di Manuela Bailo dissanguandola. Non pago di quanto fatto Fabrizio Pasini aveva occultato il cadavere della giovane ad Azzanello in una fossa pe ril letame di una cascina abbandonata. Ed è lì che lo stesso Fabrizio Pasini aveva accompagnato gli agenti 23 giorni dopo il delitto.