Vaccinare non solo la popolazione residente ma anche quella “domiciliata nel territorio regionale per motivi di lavoro, di assistenza familiare o per qualunque altro giustificato e comprovato motivo che imponga una presenza continuativa nella Regione o nella Provincia autonoma”.
E’ quanto afferma il commissario straordinario per l’emergenza Covid, generale Francesco Paolo Figliuolo, presentando l’ordinanza da lui firmata nel corso dell’audizione davanti all’Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi delle commissioni riunite Affari sociali di Camera e Senato, sullo stato di attuazione del Piano strategico nazionale dei vaccini.
“Ciascuna regione o provincia autonoma proceda alla vaccinazione non solo della popolazione ivi residente ma anche di quella domiciliata nel territorio regionale per motivi di lavoro, di assistenza familiare o per qualunque altro giustificato e comprovato motivo – ha affermato il commissario all’emergenza epidemiologica – Siamo davanti ad un cambio di passo nella campagna vaccinale che sta dando i primi risultati”.
Nel mese di marzo “le forniture di vaccini ammontano a 7,6 milioni di dosi e solo questa settimana ne arriveranno e ne stanno arrivando circa 3 milioni su un totale di 14,2 milioni nel primo trimestre. Abbiamo recuperato molto del divario che ci aspettavamo”, ha aggiunto. E sulle forniture di vaccino il generale Figuliolo ha precisato che “nel mese di aprile le previsioni sulle forniture di vaccini confermano il trend in crescita con oltre 8 milioni di dosi già assicurate in arrivo”. L’obiettivo “è arrivare a 500 mila somministrazioni al giorno che pensiamo di raggiungere entro la terza settimana di aprile, per arrivare all’immunità di gregge entro fine settembre”.
E sui punti vaccinali presenti su tutto il territorio nazionale il commissario straordinario per l’emergenza Covid ha sottolineato che “ad oggi sono oltre 2 mila di varie dimensioni e sono cresciuti nel mese di marzo del 30 per cento”. Ai centri attivi “è allo studio la possibilità di aggiungere siti produttivi, le palestre, le scuole e le strutture della Cei”, ha aggiunto. Fra gli obiettivi del piano vaccinale c’è quello di “incrementare la platea dei vaccinatori, dando impulso agli accordi sottoscritti” con le varie categorie di medici e sanitari.