In questi dossier non dovrebbero esserci notizie che riguardano il nostro Paese. Lo ha detto il presidente del Copasir, Adolfo Urso, in merito alla notizia diffusa dall’intelligence Usa, secondo cui la Russia avrebbe finanziato partiti stranieri in almeno 20 Paesi.
“Mi sono confrontato doverosamente con l’autorità delegata, Gabrielli, perché è il governo a dover avere notizie in merito, e posso dire che al momento non esistono notizie che riguardano l’Italia”, ha aggiunto. Quel che è certo, ha aggiunto Urso, è che “l’ingerenza straniera esiste, i sistemi autoritari, Russia e Cina in testa ma non solo, cercano di colpire, delegittimare e sottomettere le nostre democrazie e noi dobbiamo saperlo”.
“Anche per questo – ha aggiunto – mi auguro che la campagna elettorale sia costruttiva, serena, un confronto, anche aspro, sui programmi, ma non tesa a delegittimare l’avversario, perché siamo tutti parte integrante della nostra Nazione”.
Secondo il rapporto, la Federazione Russa ha speso più di 300 milioni di dollari dal 2014, tentando di influenzare partiti politici e funzionari di governo stranieri in “più di due dozzine di Paesi”. Nel documento non vengono elencati i nomi di chi avrebbe ricevuto i finanziamenti, ma viene sottolineato che gli Stati Uniti stanno “declassificando una serie di informazioni per identificare i singoli Paesi”.
Durante un briefing telefonico, un funzionario anonimo non ha detto se e quanti di questi fondi sarebbero stati spesi in Ucraina, sottolineando però che Mosca “potrebbe aver tentato di influenzare le recenti elezioni in Albania, Bosnia e Montenegro”.
Nello specifico, la Russia avrebbe utilizzato organizzazioni terze, come i think tank, per veicolare il denaro verso politici e partiti “amici” in America Centrale, in Asia, in Medio Oriente e in Nord Africa. “Si tratta di un tentativo di manipolare le democrazie dall’interno”, ha detto il funzionario.
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