Fiume Mella in crisi: elevata siccità, paesaggi spettrali privi d’acqua
Tra le vittime del grande caldo delle ultime settimane c’è il fiume Mella. Il corso d’acqua tanto caro ai bresciani sta vivendo uno dei periodi di maggiore magra della sua storia. Osservando gli scorci del fiume lungo gli argini che costeggiano la città ci si accorge immediatamente delle difficoltà e del momento critico vissuto dal fiume. Il livello delle acque è in continua discesa, al contrario c’è l’aumento dello stato di calamità e di siccità. Transitando da Collebeato, Brescia, Urago Mella e Chiesanuova la situazione è sempre la stessa: la visione del letto del fiume con uno scorcio d’acqua minimo a bagnare le sponde. La profondità massima delle acque non raggiungerebbe i 30 cetimetri e per larghi tratti c’è solo spazio per ciotoli e rami secchi. Più che un fiume, in molti tratti, il Mella appare un sentiero di campagna, desolante per alcuni versi se si pensa ai fasti di un tempo con le acque bresciane ad essere meta di passaggio e transito di bagnanti in cerca di refrigerio dalla calura. Nonostante questo quadro allarmante Viviana Beccalossi, assessore regionale al territorio, ha parlato di criticità nella norma in Lombardia per l’irrigazione dei campi agricoli. Nei pensieri dell’assessore c’è comunque il piano B, quello dell’utilizzo dei bacini delle cave nel momento stesso in cui l’emergenza dovesse prendere piede in maniera importante. Ma più di ogni soluzione in tanti, se non tutti, fanno la danza della pioggia.
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