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Frassinetti, “a medicina selezione di merito non scrematura fatta con i test”

“Scuola e cultura due parole ultimamente poco accoppiate, invece sono il binomio fondamentale, sono due concetti che si devono intersecare perché la scuola è cultura e questi 100 anni del Liceo Calini non può non ricordare che la cultura di questo Liceo ha fatto anche la storia di questa città” .
Parole della Sottosegretaria all’istruzione, Paola Frassinetti, in Vanvitelliano, per le celebrazioni del Secolo di storia dell’istituto bresciano.

Ma la presenza a Brescia dell’esponente del Governo Meloni è stata l’occasione per spaziare sulla riforma degli Istituti Tecnico Professionali, messa in atto dal Ministero dell’Istruzione nelle scorse settimane fino al “numero chiuso” di Medicina, ritenuto dalla Sottosegretaria ormai superato nella forma attuale. Per Paola Frassinetti “ci vorrebbe una selezione di merito, non una scrematura fatta con i test”

PAOLA FRASSINETTI, A TUTTO CAMPO, NELL’INTERVISTA A ÈLIVE

RIFORMA DEGLI ISTITUTI TECNICO-PROFESSIONALI

“La riforma, dice a Èlive la Sottosegretaria, il Governo l’ha presentata 15 giorni fa e agevolerà l’ingresso degli studenti che vogliono intraprendere indirizzi tecnico-professionali del mondo del lavoro, una sperimentazione del 30% delle scuole, 4 anni + 2 di Istituti Tecnici superiori, per dare la possibilità in 6 anni di uscire dalla scuola con un diploma molto qualificato e attrattivo per le imprese.

NUMERO CHIUSO A MEDICINA, “QUESTI TEST LASCIANO IL TEMPO CHE TROVANO”

Sui test di ingresso alla Facoltà di Medicina, la Sottosegretaria Frassinetti è chiara: “Io penso che vadano soprattutto cambiate delle modalità di valutazione e questi test lasciano spesso il tempo che trovano e quindi andrebbero modificati. Dopodiché ci vorrebbe una selezione di merito e non una scrematura fatta con i test. Quindi dare a tutti l’opportunità di iscriversi a Medicina e poi fare una selezione con degli esami già di merito, di contenuto pe capire chi può continuare a fare questa facoltà e chi invece può dedicarsi ad altre facoltà.
Quindi – conclude la Sottosegretaria – non bloccare all’inizio però la selezione è importante, è una facoltà troppo delicata e difficile per essere affrontata con superficialità”.

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