Il motivo per cui Mercedes-Benz, la principale casa automobilistica di lusso tedesca, continua a investire in Cina è che l’azienda crede nel Paese e vede opportunità a lungo termine, ha dichiarato il massimo dirigente della società.
Ola Kaellenius, presidente del consiglio di amministrazione di Mercedes-Benz, ha riferito a Xinhua in una recente intervista di vedere un grande potenziale nel mercato automobilistico cinese, il più vasto del mondo.
Kaellenius ritiene che “ci sia un sicuro potenziale di crescita” in Cina nel lungo periodo, dato che il tasso di possesso di automobili nel Paese è ancora inferiore a quello di altri mercati maturi del mondo.
La Cina, che è anche il mercato più grande e “enormemente importante” per la casa automobilistica tedesca, gode della massima attenzione di Kaellenius. “Non sono mai fuori dalla Cina, anche se non mi trovo fisicamente lì”.
L’azienda è pronta a introdurre nel mercato automobilistico cinese un totale di 15 nuovi modelli, a testimonianza dell’intensificarsi degli sforzi della casa automobilistica di lusso per consolidare la propria presenza in un mercato automobilistico sempre più competitivo.
Il primo marzo, Mercedes-Benz ha introdotto in Cina quattro nuove versioni del suo nuovo modello Classe E con interasse allungato. Kaellenius ripone grandi speranze in questo modello, che è uno dei più venduti dell’azienda.
Nell’ambito di quella che sembra essere una strategia su due fronti in Cina, la casa automobilistica prevede di offrire un maggior numero di nuovi modelli, tra cui veicoli elettrici a batteria e veicoli “elettrificati a combustione high-tech”, entro la fine di questo decennio.
Kaellenius ha rivelato che negli ultimi anni l’azienda ha aumentato le dimensioni del suo team di ricerca e sviluppo in Cina. Descrivendo le innovazioni nell’industria automobilistica cinese come “vivaci”, Kaellenius ha affermato “Vogliamo partecipare a questo panorama vivace e innovativo”.
I due centri R&S di Pechino e Shanghai consentono all’azienda di sviluppare un’ampia gamma di nuove tecnologie sia per il mercato cinese che per altri mercati del mondo. “Sono pienamente integrati nel nostro impegno globale di R&S”.
Per quanto riguarda l’indagine dell’UE sulle cosiddette sovvenzioni ai veicoli cinesi, Kaellenius ha affermato che “non dovremmo trovarci nella situazione di innalzare barriere commerciali in tutte le direzioni”.
È “naturale e normale” che le aziende automobilistiche entrino nei mercati esteri, dato che l’industria automobilistica cinese è “completamente sviluppata” e “al livello” di qualsiasi altra industria automobilistica, ha affermato Kaellenius.
Kaellenius attribuisce la crescita di economia e ricchezza degli ultimi decenni in Cina all’apertura del mercato, che ha creato “un sentimento favorevole agli investimenti” e ha agevolato l’ingresso dei cinesi nel mondo.
“Se torniamo indietro nella direzione opposta e iniziamo ad aumentare il protezionismo, temo che il risultato sarà una crescita più lenta”, tra le altre conseguenze.
Kaellenius ha chiesto regole di ingaggio chiare e condizioni di parità per tutti i partecipanti al mercato. L’uomo ha suggerito che i policymaker guardino alle opportunità che “i crescenti legami economici vantaggiosi per tutti porterebbero in realtà”. (Xin)
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