Oltre 50mila ettari di terreni coperti artificialmente, pari al 10,5% del territorio, questa la situazione in provincia di Brescia per quanto riguarda il consumo di suolo. È quanto afferma Coldiretti Brescia sulla base degli ultimi dati Ispra, in occasione della Giornata mondiale del suolo.

“Dobbiamo difendere e far crescere il patrimonio agricolo e la disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, ambientale ed economico del lavoro nelle nostre imprese agricole – afferma Laura Facchetti presidente di Coldiretti Brescia – è urgente bloccare la cementificazione e il fotovoltaico selvaggio. Una sfida che riguarda le istituzioni a tutti i livelli, che richiede interventi di respiro nazionale, regionale ma anche locale, a cominciare dal recupero e dalla rigenerazione delle aree già urbanizzate e dismesse”.

La cementificazione – spiega Coldiretti Brescia – mina la produzione di cibo con la sparizione di terra fertile che impatta sulla capacità di approvvigionamento alimentare, in un contesto che vede l’Italia dover già recuperare il deficit del 64% per il frumento tenero, del 44% per il frumento duro e del 54% per il mais, fondamentale per l’alimentazione degli animali e per le grandi produzioni di formaggi e salumi Dop. Un trend negativo che riguarda anche la soia nazionale che soddisfa meno di 1/3 (32%) del fabbisogno interno.

Il continuo consumo di suolo mette a rischio anche la tenuta del territorio da un punto di vista ambientale e idrogeologico – continua Coldiretti Brescia –, con le coperture artificiali che amplificano gli effetti dei cambiamenti climatici perché non permettono ai terreni di assorbire adeguatamente l’acqua. Tutto questo mentre sono sempre più frequenti gli episodi di precipitazioni violente che provocano danni anche sul nostro territorio dove quest’anno, a livello regionale, sono state oltre 100 le allerte meteo emesse dalla Protezione Civile per rischio idro-geologico, idraulico, temporali e vento forte.