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Giornata dell’udito, l’impegno dei professionisti sanitari

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Il 3 marzo si celebra la giornata mondiale dell’udito. Secondo i dati dell’OMS oltre il 5% della popolazione mondiale, circa 466 milioni di persone, ha una riduzione dell’udito che incide sulla qualità della vita. Entro il 2050 oltre 900 milioni di persone (1/10) avrà una perdita uditiva disabilitante. La metà di tutti i casi di ipoacusia può però essere prevenuta.

“Molte sono le cause della sordità: presbiacusia la perdita uditiva legata all’invecchiamento, l’esposizione a rumori troppo intensi, ereditarietà, problemi vascolari e circolatori, meningiti, trauma cranico, traumi acustici – commenta Simona Maraviglia, presidente dell’Albo dei Tecnici Audiometristi di Brescia – Ma diversi studi negli ultimi anni, hanno dimostrato che i bambini ipoacusici possono sviluppare abilità linguistiche simili ai bambini normoudenti quando l’intervento audiologico con eventuale applicazione di protesi acustiche avviene entro i 6 mesi di vita.

Voglio precisare che il tecnico audiometrista è il professionista sanitario, iscritto all’albo TSRM PSTRP, abilitato ad eseguire tutti i test necessari per misurare la funzionalità dell’apparato uditivo e dell’organo vestibolare dell’equilibrio, che serviranno poi all’otorino per la diagnosi e la cura.

Eseguiamo gli esami uditivi nell’ambito della prevenzione, della diagnosi, del controllo protesico – impianti cocleari e il successivo fitting. I test possono essere seguiti fin dalla nascita con lo screening uditivo neonatale fino all’eta’ geriatrica; tutti i test sono non invasivi e nei bimbi posti sotto forma di gioco.

L’audiometrista nella gestione del paziente cronico ipoacusico – conclude Simona Maraviglia – collabora oltre che col medico specialista, con diverse altre figure professionali quali: l’audioprotesista, logopedista, psicologo, specialist per gli impianti cocleari”.

“Una corretta informazione, un corretto stile di vita e la presenza di specialisti sanitari possono rendere più facile la gestione del deficit uditivo” commenta Luigi Peroni, presidente delle Professioni Sanitarie (TSRM-PSTRP) di Brescia.

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