“Alla luce della evidente sconfitta subita in Lombardia va evidenziato che in alcune realtà come Brescia, Milano, Bergamo il risultato ha premiato candidati autorevoli ed esperienze di buon governo. Ora bisogna ripartire proprio da qui” .
Gian Antonio Girelli, deputato del Pd, guarda il “bicchiere mezzo pieno” nell’analisi sul post voto in Lombardia.
“Penso in particolare alla generosa campagna e disponibilità a rimanere in Regione di Pierfrancesco Majorino, all’impegno del segretario e del partito regionale nonché delle realtà provinciali e comunali del partito – aggiunge Girelli.
“L’insegnamento che dobbiamo trarre dall’esito elettorale è l’invito a utilizzare parole sempre più chiare e comprensibili, individuando riferimenti riconosciuti dai cittadini, presentandoci come un gruppo coeso e leale. Per questo motivo stonano certe prese di posizione, oltretutto di persone che indipendentemente dall’età da tempo ricoprono ruoli in virtù di appartenenze a “sensibilità” del partito, volte a differenziarsi dalla classe dirigente e magari cercando di accreditarsi come la “novità” mettendo in discussione scelte e metodi che sono stati condivisi e rispettosi di territori e organismi. C’è bisogno di unità non di inutili personalismi, magari mascherati da ostentata richiesta di partecipazione”.
“Il PD -conclude Girelli- ha la capacità di eleggere giovani e dare un enorme consenso ad esperienze consolidate e positive come quella di Del Bono. Su questo bisogna insistere, con buona pace di chi insegue invece inutili polemiche”.