La Goletta dei Laghi di Legambiente ha terminato l’annuale tour di rilevazioni sul Lago di Garda e, come da tradizione, i risultati non sono dei migliori.
Sui 12 punti campionati risultano fortemente inquinati tre foci su sei sulla sponda veronese del Garda (Marra, Bosca e Rielo) e ben cinque punti su sei sul versante bresciano: foce del canale alla spiaggia delle Rive a Salò, foce del torrente al porto di Padenghe, foce del Rio Lefà in località Roina a Toscolano Maderno, foce del rio nell’Oasi San Francesco a Desenzano e foce del torrente in località Santa Maria di Lugana a Sirmione.
Se confrontiamo questi dati con quelli di un anno fa, nel bresciano peggiorano ben 5 punti su 6. L’unico che migliora è quello in terra toscomadernese. Si trova sempre nello stesso Comune l’unico dei sei campionamenti bresciani a mantenersi entro i limiti di legge per i due parametri escherichia coli ed enterococchi intestinali: quello prelevato alla foce del torrente Toscolano.
“Il Lago di Garda ha una pressione antropica molto alta dovuta all’eccessiva cementificazione e ai 9 milioni di turisti che solo sulla sponda lombarda si riversano ogni stagione sulle spiagge – è stato il commento della vicepresidente di Legambiente Lombardia Elena Ferrario – Una situazione in cui deve essere massima l’attenzione alla qualità delle acque”.