La conferma ai timori di molti purtroppo l’ha data l’autopsia: Greta Nedrotti è morta per annegamento e ciò può significare che forse la giovane toscomadernese sarebbe potuta essere salvata se gli investitori, invece di proseguire la loro corsa, si fossero fermati e avessero chiamato i soccorsi.
Gli esami condotti dai medici legali sul corpo della ragazza, recuperato oltre 12 ore dopo lo schianto a circa cento metri di profondità nelle acque del lago, hanno evidenziato che l’impatto aveva causato numerose fratture (in particolar modo alle gambe) ma queste non sarebbero state la causa della sua morte.
Purtroppo non possiamo sapere se davvero un rapido intervento di soccorso avrebbe potuto salvare Greta, di certo c’è che dall’autopsia è risultato che i polmoni erano pieni di acqua e quindi questa possibilità ora diventa più valida. Non lo sapremo mai, perché chi timonava quel mottoscafo ha proseguito la sua navigazione come se nulla fosse accaduto mentre Greta stava morendo.