Una ciclovia del Garda più sostenibile, questo è quanto è emerso dall’incontro pubblico di sabato 13 gennaio organizzato dal Coordinamento Interregionale per la Tutela del Lago di Garda. Al centro un tema molto discusso soprattutto nell’ultimo mese visti i problemi di sicurezza createsi in seguito alla grossa frana di Tremosine. L’incontro dei gruppi ambientalisti, svoltosi a Salò, ha visto infatti un’ampia partecipazione di cittadini, rappresentanti di categorie economiche locali e Istituzioni.
Ancora una volta sono state evidenziate le criticità che presenta la ciclovia del Garda, tra cui i costi elevati e in continuo aumento: “Dai 344 milioni previsti nel 2017, siamo passati ad 1 miliardo e 300 milioni dagli ultimi aggiornamenti, per l’anello di 144 km – fanno sapere dal gruppo ambientalista – A cui si aggiunge la mancanza di sicurezza per i gravi rischi di frane nel tratto trentino, oltre alla copertura e alle reti paramassi che altereranno in modo rovinoso la percezione visiva dal lago”.
Inoltre nel basso Garda, viene evidenziato il consumo di suolo e la commistione tra la ciclovia e l’alto traffico della gardesana che vedrà in alcuni tratti una riduzione della carreggiata. La relazione del botanicoFilippo Prosser ha messo in evidenza poi gli impatti negativi sulla flora delle coste mettendo in luce la necessità di valutare attentamente gli impatti ecologici del progetto, al momento non considerati.
La soluzione alternativa proposta dal Coordinamento consiste nella navigazione con battelli sempre più ecologici, efficienti e all’avanguardia, che costituirebbero un’alternativa valida ed economica, oltre che per i ciclisti, anche per il congestionato traffico veicolare.