“L’arresto in Brasile del boss Rocco Morabito al termine di un’operazione complessa di Carabinieri, Polizia, Interpol, Dea, Fbi statunitense e investigatori brasiliani è un duro colpo alla ‘ndrangheta”. Così il ministro della Difesa Lorenzo Guerini in una nota ha commentato l’arresto, avvenuto nella giornata di ieri, del boss tra i dieci criminali più ricercati al mondo.
“La lotta contro le mafie e l’illegalità è una priorità, congratulazioni alla Magistratura e all’Arma dei Carabinieri e alle Forze di Polizia”, ha detto Guerini in una nota. Latitante dal 2017, quando era evaso da un carcere in Uruguay, dove si trovava in attesa di essere estradato, è stato arrestato insieme al narcotrafficante Vincenzo Pasquino. “Il successo di questa brillante operazione è la prova dell’incessante lavoro, in Italia e in complesse attività investigative internazionali, svolto silenziosamente dalle nostre forze di polizia, sempre al servizio dei cittadini”, ha commentato Guerini gli arresti condotti dai Carabinieri del Ros in collaborazione anche con gli uomini dei comandi provinciali di Torino e Reggio Calabria.
Il boss della ‘ndrangheta Rocco Morabito è stato arrestato ieri in Brasile in un’operazione congiunta di Interpol, Polizia, Carabinieri e Polizia federale brasiliana. Il boss era nella lista dei dieci criminali più ricercati al mondo ed era latitante dal 2017, quando era evaso da un carcere in Uruguay, dove si trovava in attesa di essere estradato. Morabito è evaso il 23 giugno del 2019 dal carcere Centrale di Montevideo insieme ad altri tre reclusi. I tre fuggitivi che accompagnavano Morabito nell’evasione sono stati catturati nei giorni successivi mentre dell’italiano si erano perse le tracce fino ad oggi. Nell’inchiesta sulla fuga sono stati arrestati successivamente anche dei presunti fiancheggiatori di nazionalità russa, che avrebbero favorito l’uscita di Morabito dall’Uruguay.
Morabito, condannato in contumacia dalla magistratura italiana a 30 anni di carcere per traffico di droga, era in attesa di essere trasferito dopo che la giustizia locale aveva concesso l’estradizione nel mese di marzo del 2019. L’uomo, 53 anni, era stato arrestato nel settembre del 2017 in un hotel di Montevideo dopo 23 anni di latitanza. Il boss si celava dietro la falsa identità di un imprenditore brasiliano di 49 anni, di nome Francisco Cappelletto.
La giustizia uruguaiana tuttora indaga sulle eventuali complicità interne che hanno favorito la rocambolesca fuga attraverso la terrazza del carcere e da lì ad un appartamento al quinto piano di un edificio adiacente. I fuggitivi avevano potuto contare su circa sette ore di tempo per dileguarsi prima che le autorità si accorgessero della loro assenza dal carcere. Il boss della si trovava nella città di Joao Pessoa, capitale dello Stato di Paraiba. Lo riferisce l’emittente uruguaiana “Telenoche” in un messaggio su Twitter. Nell’inchiesta sulla fuga sono stati arrestati successivamente anche dei presunti fiancheggiatori di nazionalità russa, che avrebbero favorito l’uscita di Morabito dall’Uruguay.
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