Stop alla piantagione di cannabis. A pronunciarsi è il Tar che ha accolto la protesta del comune contro la società che aveva prima recintato la zona carsica del Quarone e poi vi aveva piantato della cannabis sativa.
All’origine della contesa non c’è la liceità della coltura, ma la scelta della zona sulla quale piantare la cannabis. Dal Comune infatti fanno sapere che l’area scelta è geologicamente da preservare e non sono ammesse piantagioni di alcun tipo.
Ora la battaglia tra l’amministrazione e la società continuerà, ma Giovanni Coccoli sindaco di Gussago ha ribadito che si tratta di un’area sotto tutela. Ora non resta che riaprire i sentieri per far sì che la zona torni aperta a tutti.