Il 17 dicembre 2014, la Centrale NUE (Numero Unico di Emergenza) 112 di Brescia entrava in funzione, completando il progetto regionale lombardo di unificazione del numero di emergenza. In dieci anni, la Centrale è diventata un punto di riferimento per la sicurezza di milioni di cittadini, gestendo una media di 3.200 chiamate al giorno e oltre 1,3 milioni l’anno.

“Questo importante traguardo è stato raggiunto grazie alla passione, alla preparazione e alla competenza del personale che, quotidianamente, garantisce interventi tempestivi e appropriati” ha fatto sapere Areu a margine della festa organizzata per l’occasione alla caserma Goito.

La Centrale di Brescia è l’ultima delle tre strutture NUE attivate da AREU in Lombardia. La prima è stata quella di Varese, inaugurata nel 2010 e pioniera a livello nazionale, seguita dalla Centrale di Milano nel 2013.

In dieci anni, la Centrale di Brescia ha dimostrato una straordinaria efficienza nel rispondere alle necessità di un territorio vasto ed eterogeneo. In questi anni sono state gestite oltre 13,7 milioni di chiamate, inoltrando agli enti competenti solo le reali richieste di soccorso. Tra le chiamate inoltrate, 5.560.619 (40,5%) sono state indirizzate a Polizia di Stato, Carabinieri, Vigili del Fuoco, Capitaneria di Porto ed Emergenza Sanitaria. Metà di queste è stata gestita direttamente da AREU tramite le Sale Operative del Soccorso sanitario.

Il contributo della centrale bresciana (competente anche per Sondrio, Mantova, Cremona, Lodi e Pavia) è stato fondamentale anche durante la pandemia Covid gestendo un volume crescente di chiamate e garantendo la continuità dei servizi di emergenza sanitaria.

“I nostri operatori sono fantastici e hanno imparato e sviluppato tutte le tecnologie che l’Agenzia mette a disposizione – ha detto il direttore generale di AREU, Massimo Lombardo – Oggi hanno un compito importante oltre a quello di far progredire la Centrale 112, e cioè fare formazione per i colleghi delle altre regioni per arrivare rapidamente all’attivazione del Numero Unico anche dove oggi ancora non è usato”.