La stagione del Brescia, fanalino di coda della Serie A e con un orizzonte che dovrà appellarsi ai miracoli per far sorgere un altro anno nella massima serie, ha quanto meno un risvolto positivo. Che fa sorgere pure degli interrogativi e porre delle riflessioni. Perché le Rondinelle sorridono solo grazie alla loro piccola grande giovane Italia.
Quella di Sandro Tonali ma non soltanto, perché dietro a un uomo copertina c’è un lungo stuolo di talenti che è cresciuto, che lo sta facendo, che sta sbocciando o che è già fiorito. Dietro Firenze ha messo in mostra una perla come Andrea Papetti, classe 2002 che può rappresentare davvero un nuovo futuro per il Brescia. In un reparto dove, poi, c’è Andrea Cistana, ora infortunatosi alla caviglia ma un ’97 che è pronto per il salto. Dietro pure Massimiliano Mangraviti e come terzino, anche ieri, ha dimostrato di saper giocare anche a sinistra Alessandro Semprini.
Stando a quanto riporta TuttoMercatoWeb, Tonali partirà, alle sue spalle cresce già Mattia Viviani, davanti non fioccano invece i giovani e allora nasce un interrogativo. Con simili promesse, perché non affidare la stagione e le speranze a loro, anziché andar a cercare scommesse ai quattro poli? Jaromir Zmrhal, Simon Skrabb, Florian Ayé, davanti, hanno dimostrato che affidare a dei debuttanti presi dall’estero l’annata del ritorno in A non è stata una scelta vincente.
Le garanzie sono state quelle del passato in B, e la pesca buona fuor di confine c’è stata solo con Jesse Joronen e Jhon Chancellor. Chiaro, il club è andato all-in su Mario Balotelli e stavolta è uscito il dispari sulla ruota di Cellino. Però la Giovane Italia di Brescia è quella su cui provare a poggiare le basi per il futuro. Anche se, forse, è stato un errore non concederle più fiducia prima, o far scelte meno azzardate d’estate.