Il caldo scioglie i saldi. A più di un mese dall’inizio, il bilancio delle vendite di fine stagione è negativo: circa 7 su 10 segnalano risultati in calo rispetto allo scorso anno, con una contrazione media di oltre il 21% a livello nazionale. A lanciare l’allarme è Fismo, l’associazione delle imprese del settore moda Confesercenti, sulla base di un sondaggio condotto nel Bresciano su un panel di imprese associate.
Secondo il 75% degli esercenti interrogati il fatturato dei saldi invernali è diminuito rispetto al 2023. Per il 15% il fatturato è rimasto immutato, mentre c’è un 9% che afferma sia aumentato. Sempre rispetto al 2023 inoltre, nel periodo antecedente i saldi invernali il fatturato è diminuito per il 69% dei partecipanti al sondaggio.
Oltre al caldo, pesa anche la perdita di appeal sul pubblico dell’istituto dei saldi. Sulle tradizionali svendite stagionali, oggi infatti gravano le tante offerte e promozioni fuori periodo, specialmente online. Una concorrenza che, secondo Confesercenti, costa 3 miliardi in vendita a livello nazionale.
L’associazione torna quindi su uno dei suoi cavalli di battaglia degli ultimi anni: spostare in avanti la data dei saldi. Una larga maggioranza di esercenti ritiene che sia fondamentale per le svendite invernali e ancor di più per quelle estive.