“Non accettiamo le critiche del sindaco di Brescia. Non accettiamo di essere accusati di strumentalizzare i morti. Non lo accettiamo da chi ha deciso di scendere in piazza per l’Ucraina invasa, di illuminare la Loggia per gli attentati di Parigi o Barcellona, ma rifiuta qualsiasi momento di vicinanza al popolo di Israele”.
Non si arresta il botta e risposta fra maggioranza e opposizione in Loggia, a seguito della decisione del sindaco Laura Castelletti di non illuminare il palazzo comunale di Brescia con i colori della bandiera israeliana in solidarietà con le vittime del nuovo conflitto.
E con queste dure parole i gruppi consiliari di centrodestra si difendono e contrattaccano l’Amministrazione e più nello specifico la figura del Sindaco.
“I morti israeliani valgono meno di quelli francesi? I bambini israeliani decapitati nei kibbutz meritano meno attenzione di quelli ucraini uccisi dai bombardamenti russi? – scrivono i Consiglieri di opposizione – Per noi no, visto che abbiamo sempre aderito a ogni iniziativa contro il terrorismo e la guerra, in favore della pace e della libertà”.
“Lista Castelletti, Pd e Sinistra invece sono accecati dalla visione ideologica contro Israele, sono pacifisti a guerre alterne – continuano – È raccapricciante questa differenza, è triste vedere che solo la nostra città si distingue in negativo, visto che anche Milano ha scelto di aderire all’esposizione della bandiera di Israele; è ipocrita prendere a pretesto l’esposizione della bandiera della pace perché non si è in grado decidere con chiarezza di esprimere vicinanza e solidarietà al popolo ebraico massacrato da folli terroristi. È triste vedere una sindaca prigioniera delle frange ideologiche della propria maggioranza militante non in grado di prendere una seria posizione istituzionale. Allontanando la città dalla sua storica posizione a difesa della libertà, dello stato di diritto e della pace”.