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Il Festival della Lingua Madre, alla scoperta di una Brescia multiculturale

Ormai è tradizione, da lontano 2019, che febbraio significhi Festival della Lingua Madre. Una serie di appuntamenti per scoprire e conoscere le tante culture che convivono sul territorio Bresciano, formando un’unica grande comunità.

Sei pomeriggi, nelle giornate 1,2, 8, 16, 22 e 23 febbraio, per ricordare il diritto inalienabile di mantenere la lingua che portiamo con noi sin dalla nascita. Un’iniziativa collegata alla ricorrenza del 21 febbraio, data ufficiale della celebrazione che promuove la lingua madre, la diversità linguistica e culturale e il multilinguismo, scelta dall’Unesco per ricordare il giorno in cui alcuni studenti furono colpiti e uccisi dalla polizia a Dacca, la capitale dell’attuale Bangladesh, mentre manifestavano per il riconoscimento della loro lingua, il bengalese, come una delle due lingue nazionali dell’allora Pakistan.

Quest’anno il festival è strutturato in un modo differente rispetto alle precedenti edizioni: diversi gruppi si intrecceranno in narrazioni e spettacoli per fare conoscere la propria lingua, ma anche la cultura di appartenenza. Questo significa che un bresciano autoctono può avvicinarsi alla cultura di un altro Paese, ma anche gli immigrati di seconda o terza generazione possono riscoprire le proprie radici.

Oltre agli eventi previsti dal palinsesto, durante il Festival si terranno altre due iniziative: dal 18 al 21 febbraio, in quattro biblioteche cittadine, verranno svolte letture in lingua madre per gli alunni delle scuole primarie. Quest’anno, inoltre, una sezione speciale nella rivista ZONA508 (coordinata dalla associazione Carcere e Territorio OdV, ETS), sarà dedicata alla Lingua Madre.

Il 23 febbraio ci sarà l’evento finale che quest’anno coinvolgerà, in piazza Rovetta, il mondo scuola. Proprio nelle aule delle nostre scuole è infatti possibile osservare la molteplicità di cultura, cartina al tornasole dell’intera società di oggi e di domani.

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