Nella mattinata di oggi una delegazione del “Presidio 9 Agosto” ha incontrato il nuovo Prefetto di Brescia Maria Rosaria Laganà in quanto la stessa ha mantenuto dall’ex Prefetto della città, Attilio Visconti, il titolo di Commissario per il Depuratore del Garda.
La delegazione della protesta popolare ambientale era composta da quattro membri: Gianluca Bordiga (Tavolo delle Associazioni che Amano il Fiume Chiese e il Suo Lago d’Idro); Alessandro Scattolo (Comitato Ambiente e Territorio del Basso Garda); Pietro Zanotti (Tavolo Basta Veleni); Sergio Aurora (Comitato Referendario Acqua Pubblica Brescia); e Piera Casalini (Mamme del Chiese).
I quattro portavoce del “Presidio 9 Agosto” hanno chiarito anche al nuovo Commissario le loro posizioni. In particolare, Gianluca Bordiga ha spiegato “cos’è il nuovo bacino idrografico del Chiese, e che lo stesso non ha bisogno di essere rimpinguato, poiché ha delle qualità eccellenti e un’acqua notevole (1 miliardo e 290 milioni di metri cubi all’anno di portata media). Il bacino del Chiese deve essere rispettato, smettendola di depauperarlo con derivazioni innaturali abnormi”, ha aggiunto Bordiga.
“Questo ambiente non può, per una concezione strumentale di altri perché è speculativa, subire gli sversamenti di una depurazione diversa; questo lo porterebbe alla morte biologica. È un confronto aperto, pensiamo che ci saranno altre possibilità, anche perché abbiamo chiesto al Commissario di incontrare il comparto agricolo e i gardesani per un confronto schietto”, ha concluso Bordiga.
Inoltre, Alessandro Scattolo ha aggiunto anche che hanno “criticato quella che è la pietra angolare dei depuratori di Gavardo-Montichiari, ovvero la falsa emergenza delle condotte sublacuali. Abbiamo precisato come una relazione del giugno 2021 di Acque Bresciane certifica che le condotte sono in buono stato, e che posso durare (con il loro fine vita) fino al 2035. A queste critiche – ha aggiunto ancora Scattolo – non abbiamo ricevuto delle risposte adeguate.”
“Va ammodernato e sistemato il sistema di depurazione esistente, perché il lago di Garda ce l’ha già – ha continuato Scattolo – Non ha senso spostare la depurazione su un altro bacino, ma non abbiamo ricevuto delle risposte. C’è anche da dire che da questo incontro abbiamo avuto la conferma di una distanza notevolissima tra il Commissario Prefetto e il “Presidio 9 Agosto”, ha concluso.
“Il Commissario – ha continuato Pietro Zanotti – è stata granitica nel confermare la linea del precedente Commissario, cioè il progetto non si tocca. Tuttavia, sotto questo aspetto, abbiamo capito che l’idea che si è formata per questo progetto è viziata da una serie di dati non corretti, e noi ci siamo ripromessi di fornirle dei dati più diretti. Abbiamo anche cercato di far capire che era inaccettabile la posizione del Commissario precedente, che ci ha chiuso letteralmente i ponti. Questo primo confronto di oggi lo abbiamo avuto: è stato positivo per i tempi, ma negativo per i contenuti”.
Infine ha parlato anche Sergio Aurora, il quale ha ribadito che “le posizioni del Commissario sono rimaste quelle del suo predecessore. Noi abbiamo posto alcune questioni: quella che riguarda l’urgenza (posta nel decreto di nomina commissariale) sulla famosa urgenza della sublacuale alla quale, però, non c’è stata data risposta. Noi abbiamo colto una contraddizione: se quella fosse un’emergenza, bisognerebbe agire in tempi rapidi, cosa che non è possibile con questo progetto di depurazione che parla di un’azione lunga diversi anni”.
Infine, Aurora ha spiegato che la delegazione ha anche fatto una richiesta al Prefetto di Brescia: “Che si riprenda un confronto con i territori, le associazioni locali e i Comuni (che, a quanto detto, non ha ancora sentito) e con la Provincia; un confronto interrotto con la nomina del suo predecessore. Abbiamo, a tal proposito, richiamato il principio di sussidiarietà e di leale collaborazione previsto dalla nostra Costituzione in caso di commissariamento di enti locali, e su questo attendiamo delle risposte”.
Insomma, come ribadito da tutti i quattro portavoce del presidio, l’esito dell’incontro racconta che “il progetto va avanti – nella sostanza – e ora si apriranno una serie di fasi (come le valutazioni ambientali) sulle quali noi ci saremo”, hanno chiarito Aurora, Zanotti, Scattolo e Bordiga.