Dopo essere slittata nel fine settimana è attesa per oggi la nuova riunione della cabina di regia per l’emergenza coronavirus che potrebbe valutare nuove restrizioni per le Regioni più a rischio. Campania, Liguria, Abruzzo, Veneto e Umbria infatti potrebbero passare a stretto giro da zona gialla ad arancione.
Uno slittamento dovuto al fatto che le Regioni sono in ritardo nel fornire i dati sul contagio. Intanto però l’Alto Adige ha deciso in autonomia di autoproclamarsi “zona rossa” dopo aver registrato nelle ultime ore 781 casi su quasi tremila test, con un tasso di positività al 26 per cento.
“Mi assumo la mia responsabilità: se serve una misura per salvare le persone ed aiutare i nostri medici è giusto farla”, ha affermato il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo ieri sera nel corso di “Stasera Italia” su Rete4. Quanto ai parametri per cui sono state prese le varie misure restrittive a livello regionale, questi “sono oggettivi e condivisi da settimane da tutte le Regioni italiane. Non c’è nessuna trattativa, né alcuna decisione di natura politica”.
Difende l’operato del governo anche il premier Giuseppe Conte che in una lettera su “La Repubblica” sottolinea che “se davvero in estate avessimo mollato la presa oggi non potremmo contare sul rafforzamento dei nostri strumenti di difesa e vivremmo già in pieno lockdown generalizzato”. “Se oggi possiamo permetterci interventi mirati e differentemente dosati in base alle condizioni di effettiva criticità dei territori è perché non ci siamo mai fermati”, rispondendo alle accuse di sottovalutazione della seconda ondata e rivendica l’azione del governo.
Gli abitanti dell’Alto Adige-Sudtirol potranno, quindi, lasciare le proprie abitazioni esclusivamente per comprovati motivi. Per gli alunni delle scuole elementari sarà obbligatorio l’utilizzo della maschera di protezione durante le lezioni. Sono, invece, chiuse le scuole superiori: sospese le lezioni frontali, gli studenti seguiranno i corsi mediante la didattica a distanza su supporti informatici. Nelle scuole medie, che restano aperte l’insegnamento prosegue nelle classi. La Provincia autonoma di Bolzano si aggiunge, dunque, alle altre zone rosse, ossia Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Calabria.
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