Un’indagine condotta dalla Guardia di finanza di Bergamo ha portato sequestri di conti anche nel Bresciano. L’epilogo dell’indagine ha portato ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di una donna di 43 anni, finita agli arresti domiciliari con l’accusa di aver ideato, insieme al marito, una frode fiscale di circa 8 milioni di euro.
Una frode basata su accolli di debiti e cessioni di crediti che ha coinvolto 49 tra società e persone fisiche con sede anche nella nostra provincia. I due coniugi, titolari di uno studio professionale a Romano, portavano avanti l’attività illecita servendosi di prestanome a cui intestavano formalmente il loro studio. Un sistema strutturato bastato sulla creazione di un ingente e fittizio credito Iva.
Una volta creato, il credito veniva ceduto a diverse imprese e persone fisiche che lo utilizzavano per compensare imposte a debito. Spesso invece la coppia si accollava il debito dei clienti dietro corrispettivo, per poi compensarlo con i crediti fasulli.