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Infortuni sul lavoro, Brescia è seconda solo a Milano

Il costo economico e sociale degli infortuni sul lavoro in Lombardia nei primi 8 mesi del 2024 ammonta a 3,9 miliardi di euro.

Questi i numeri raccolti all’interno del secondo report “Non sicurezza, quanto mi costi?”, promosso da Confcooperative Lavoro e Servizi Lombardia in occasione della Settimana europea per la Salute e la Sicurezza sul lavoro (21/ 24 ottobre 2024).

In totale sono 71.894 le denunce di infortunio rilevate da Inail da gennaio ad agosto 2024, con un aumento dello 0,8 per cento rispetto all’anno precedente.
“Dall’analisi dei dati emerge chiaramente che quanto fatto finora non è sufficiente: bisogna fare di più e probabilmente agire in modo diverso. Sono necessari maggiori controlli da parte degli organi preposti, adottando un atteggiamento di confronto costruttivo. Oltre alla formazione tradizionale, come le patenti e gli attestati, è importante stimolare imprese e lavoratori a condividere momenti di riflessione, anche attraverso strumenti non convenzionali. Tutto ciò può contribuire a creare un cambiamento nella percezione della salute e sicurezza sul lavoro e nella vita quotidiana, con l’obiettivo di preservare il bene più prezioso: la vita” spiega Marco Daniele Ferri, presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi Lombardia.

In termini assoluti, la provincia di Milano si conferma quella con il maggior numero di infortuni, con 23.798 denunce, seguita da Brescia (10.049) e Bergamo (8.451). Tuttavia, gli incrementi percentuali più significativi si registrano nelle città di Como (+7,8 per cento) e Varese (+7,4 per cento). Al contrario, si osserva anche un trend positivo. Sono 4 le province che segnano un calo: in testa c’è Lodi, che segna una riduzione dell’8,8 per cento, seguita da Bergamo, che registra una diminuzione del -3,3 per cento, nonostante i numeri complessivi degli infortuni restino elevati. Ancora Monza e Brianza con il -2,5 per cento e Lecco con il -1,5 per cento.

Secondo l’elaborazione di Confcooperative Lombardia, nel 2024 oltre la metà degli infortuni riguardano il comparto terziario (26,45 per cento) e industriale (25,77 per cento).

Per età ad essere maggiormente esposti sono i lavoratori under 20 (+11,61 per cento) e over 60 (+8,56 per cento), mentre il calo più considerevole rispetto al 2023 riguarda la fascia 41-50 con un -5,86 per cento.
Per quanto riguarda i settori più a rischio sulla base dei codici ATECO i dati restituiscono un quadro negativo per il comparto sanitario e di assistenza sociale che vede salire le denunce di infortunio del +44 per cento.

Tra gli ambiti che registrano trend in aumento quello delle costruzioni e quello del trasporto e magazzinaggio con un incremento di denunce per infortuni pari a +16 e +13 punti percentuali. Il dato peggiore viene segnalato nel settore pubblico dove si tocca il picco del +141 per cento. Nel 2024, tra il mese di gennaio e il mese di agosto, in Lombardia, si sono registrati 121 morti sul lavoro, l’8 per cento in più rispetto 2023.
Il maggior picco, in aumento, si registra a Lecco (+200 per cento). La provincia con il miglior trend positivo è Sondrio con il -66,7 per cento dei casi. Milano pur registrando il numero più alto di infortuni mortali con 30 casi, ha segnato una leggera riduzione (-3,2 per cento) rispetto al 2023. Nessuna variazione per la provincia di Varese con 7 infortuni mortali. (Com) © Agenzia Nova

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