Il giorno della prima convocazione di Camera e Senato per la XIX legislatura è finalmente arrivato. Concluso l’iter di registrazione dei parlamentari, oggi i due rami del Parlamento torneranno a riunirsi con i rispettivi emicicli rinnovati per la riduzione drastica di deputati e senatori.
È in corso alla Camera, la prima seduta della XIX legislatura. All’ordine del giorno la costituzione dell’Ufficio provvisorio di presidenza, della Giunta delle elezioni provvisoria e la proclamazione di deputati subentranti, l’elezione del presidente. Tre le votazioni previste oggi per l’elezione della terza carica dello Stato: alle 10:30, alle 14 ed alle 17. A presiedere l’Aula è Ettore Rosato, vicepresidente più anziano per elezione tra quelli della legislatura precedente.
“Per me è un grande onore, oggi, aprire i lavori della XIX legislatura della Camera dei deputati. Lo faccio, insieme a voi, provando il forte senso di responsabilità che ciò comporta in questo tempo così complicato, reso tale prima dalla pandemia, poi dalla guerra in Ucraina scatenata dalla Russia e dalla crisi energetica ed economica che stiamo attraversando. È compito primario anche di questa istituzione costruire un orizzonte di speranza” ha detto Rosato aprendo l’intervento.
Dopo gli adempimenti previsti, la Camera procede alla elezione del proprio presidente che ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza dei due terzi dei componenti la Camera. Dal secondo scrutinio è richiesta la maggioranza dei due terzi dei voti, computando tra i voti anche le schede bianche.
Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta dei voti. In assenza di un’ampia intesa tra le forze politiche, è presumibile che l’elezione del nuovo presidente dell’Assemblea di Montecitorio avvenga nella giornata di venerdì 14 ottobre. Eletto il presidente, si procede all’elezione di quattro vicepresidenti, di tre questori e di otto segretari al fine della costituzione dell’Ufficio di presidenza. Per tali elezioni ciascun deputato scrive sulla propria scheda due nomi per i vicepresidenti, due per i questori, quattro per i segretari. Sono eletti coloro che al primo scrutinio hanno ottenuto il maggior numero di voti.
Entro due giorni dalla prima seduta, poi, i deputati devono dichiarare al segretario generale della Camera a quale gruppo appartengono. Nei due giorni successivi è prevista la convocazione dei gruppi per l’elezione del presidente.
Anche al Senato il presidente viene eletto a scrutinio segreto. Già nella prima seduta della nuova legislatura, presieduta dal senatore più anziano, e in questo caso il compito sarà svolto dalla senatrice a vita Liliana Segre, dopo la costituzione della Giunta provvisoria per la verifica dei poteri e la proclamazione dei senatori subentranti, si procede alla prima votazione.
È eletto chi raggiunge la maggioranza assoluta dei voti dei componenti del Senato. Qualora non si raggiunga questa maggioranza neanche con un secondo scrutinio, si procede, nel giorno successivo, ad una terza votazione nella quale è sufficiente la maggioranza assoluta dei voti dei presenti, computando tra i voti anche le schede bianche. Se neanche nella terza votazione emerge chi ha raccolto la maggioranza dei voti, il Senato procede nello stesso giorno al ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto nel precedente scrutinio il maggior numero di voti e viene proclamato eletto quello che consegue la maggioranza, anche se relativa. A parità di voti è eletto o entra in ballottaggio il più anziano di età.