
“Attivisti fermati, identificati, trattenuti, seguiti e minacciati dalle forza dell’ordine. Di nuovo in questa città delle persone subiscono abusi e limitazioni dellla libertà solo in quanto militanti, senza aver commesso alcun reato. È intollerabile”. Così il deputato di Avs Marco Grimaldi, che a metà gennaio si era già messo in prima linea dopo il caso dei presunti abusi in Questura.
Il riferimento di oggi è relativo alla denuncia, lanciata con un reel su Instagram, dal giovane attivista bresciano Michele che sarebbe stato perquisito, seguito e anche minacciato durante la visita a Futura Expo.
“Michele è un attivista per il clima, senza precedenti, ed è stato l’unico a cui all’ingresso è stato chiesto di mostrare i documenti e svuotare lo zaino, una chiara discriminazione – è stato l’attacco di Brescia Attiva – Al suo rifiuto un agente lo ha minacciato di ‘gravi conseguenze’, persino di portarlo in cella. Dopo aver aperto lo zaino, che non conteneva per altro niente di illegittimo, è stato fatto finalmente entrare, ma non è stato comunque lasciato in pace: Michele è stato seguito in ogni padiglione, in sala, in bagno e fino all’auto”.
L’onorevole Grimaldi, appresa la notizia, ha depositato un’interrogazione. “Ci dica il ministro Piantedosi – ha fatto sapere – se questa volta chiederà conto alla Questura di Brescia di tali atti e prenderà provvedimenti”.