Dopo i vari test, a Brescia lo scorso 19 settembre, ora il Sistema nazionale di allarme pubblico IT-Alert è attivo. In realtà si tratta ancora di una fase mista fra operatività e sperimentazione visto che per il momento il sistema allerterà la popolazione solo in quattro casi: collasso di grandi dighe, incidenti rilevanti in stabilimenti industriali, incidenti nucleari o situaizoni di emergenza radiologica e attività vulcanica nelle aree dei Campi Flegrei, del Vesuvio e all’isola di Vulcano.
A oggi infatti, il sistema IT-alert non è ancora operativo per tutti gli scenari previsti dalla normativa. Per gli scenari di rischio relativi a precipitazioni intense, maremoto generato da un sisma e attività vulcanica dello Stromboli si è resa necessaria una serie di ulteriori analisi e verifiche che richiedono il prolungamento della fase di sperimentazione per un altro anno.
Questo significa che i test ci saranno ancora, ed è quindi fondamentale saper distinguere una vera emergenza da una prova. Nel secondo caso il messaggio inizierà con la parola “TEST”.
È infine importante, perché il sistema funzioni, che si sappia cosa fare in caso di emergenza e quindi che ognuno faccia la sua parte a partire da un minimo di informazione personale.