Pechino, 27 feb 14:03 – (Xinhua) – Rispetto alla sua prima visita a Pechino nel 2009, Michele Ferrero, un sinologo italiano che lavora all’Università di lingue straniere di Pechino, ha constatato che la comunicazione tra la Cina e i Paesi esteri sta diventando sempre più ampia.
“Gli studenti stranieri che vengono in Cina per studiare il cinese sono diventati sempre più frequenti. Studiare questa lingua sta diventando un nuovo trend, e l’influenza della Cina nel mondo è evidente”, ha dichiarato Ferrero.
Ferrero insegna latino e classici occidentali all’università dal 2009. Il latino sta ricevendo maggiori attenzioni in quanto strumento necessario per studiare la storia degli scambi culturali tra Oriente e Occidente.
Le lezioni di latino di Ferrero sono state ben accolte dagli studenti. Come sinologo, ha anche studiato la storia dei primi scambi sino-stranieri attraverso iscrizioni latine, manoscritti e altri mezzi.
Il professore ha partecipato attivamente alla ricerca scientifica sugli scambi culturali tra la Cina e l’Occidente tenendo lezioni accademiche, portando gli studenti a visitare la tomba di Matteo Ricci, traducendo la versione latina degli “Analetti” di Confucio, portando gli studenti in viaggio di studio in Italia e realizzando una grande quantità di traduzioni letterarie, contribuendo così alla promozione della lingua latina e degli scambi culturali tra la Cina e l’Occidente.
Attualmente, lo scambio e la cooperazione tra Cina e Italia nel settore dell’istruzione presenta un modello completo, di ampia portata e multilivello. Secondo il ministero cinese dell’Istruzione, fino al novembre 2024 la Cina rappresentava il Paese di provenienza del maggior numero di studenti internazionali per l’Italia, mentre il numero di studenti italiani che studiano in Cina pone l’Italia tra i primi cinque Paesi europei.
Le università cinesi e italiane hanno fondato congiuntamente 45 istituti e progetti educativi cooperativi di livello superiore a quello universitario. Attualmente, le università dei due Paesi hanno costruito congiuntamente 9 laboratori congiunti per la cooperazione internazionale e i settori della cooperazione nella ricerca scientifica comprendono il “sole artificiale”, la ricerca sulla fisica del plasma, la produzione intelligente, la tecnologia avanzata dell’elettronica di potenza, ecc.
Nel processo di studio della Cina antica a partire dai manoscritti latini, il professore ha constatato anche che la Cina rispetta la tradizione e presenta delle analogie con l’Italia.
“Non tutti i Paesi provano lo stesso sentimento nei confronti della storia. In Italia questa materia è considerata molto importante, così come in Cina. Questo è un aspetto che ci accomuna per quanto riguarda la tutela del patrimonio antico. Abbiamo in comune anche un forte spirito legato alla famiglia, ma non dappertutto è così”, ha dichiarato Ferrero.
Il professore ha presentato domanda per la “Carta a cinque stelle”, nuova carta d’identità di residenza permanente per stranieri, della Cina. “Mi piace la Cina, spero di poter stare lì. Anche se le mie radici sono in Italia, il mio cuore è in Cina”, ha dichiarato Ferrero. (Xin)
© Xinhua