Killer Brescia: Balsamo andava a caccia dei suoi coimputati |
Cosimo Balsamo, originario di Brindisi, di 62 anni e non 67 come detto in un primo momento, nelle scorse settimane era stato protagonista di un altro episodio eclatante, anche se non cosi’ drammatico come i fatti di oggi.
L’uomo, infatti, il 9 gennaio scorso era salito sul tetto del Tribunale di Brescia e aveva inscenato una protesta e minacciato il suicidio. Il suo gesto, aveva spiegato dopo l’intervento dei carabinieri, era una protesta con quello che lui riteneva una sentenza ingiusta emessa nei suoi confronti.
Balsamo nel 2009 fu condannato per associazione a delinquere finalizzata al furto e riciclaggio e ottenendo una confisca poi diventata definitiva.
Il killer, nei primi dieci anni del 2000, faceva parte della banda dei tir che derubava in tutto il Nord Italia le aziende di trasporto di metalli. Per quell’accusa, il 62 enne venne condannato e ha scontato il carcere, ma si e’ visto anche privare dei beni e del suo patrimonio. Proprio in quel processo e in quella condanna va cercato il movente del delitto di oggi.
Sia il ferito di Flero, Giampiero Alberti, sia la vittima di Carpeneda di Vobarno, James Nolli, erano suoi imputati in quel processo che gli aveva spalancato le porte del carcere e fatto perdere l’intero patrimonio.