La potremmo chiamare la carica dei 101 simboli. Sì, perché è questo il numero dei contrassegni presentati nei tre giorni di sponibili al Viminale in vista delle elezioni politiche del prossimo 25 settembre. Domenica alle 16 si sono chiusi i cancelli del Ministero e le bacheche sono così divenute definitive.
Dal momento della chiusura, il Viminale ha quindi 48 ore per esaminare tutti gli stemmi e decidere quali accettare, quali rigettare e quali invece rimandare per qualche modifica. Come sempre ci si attende una discreta scrematura: basti pensare che nel 2018 furono presentati due simboli in più, ma ne vennero accettati solo (si fa per dire) 75.
Dopo il pronunciamento del Viminale ci saranno le canoniche 48 ore per i ricorsi, per i quali la Cassazione avrà tempo altri due giorni per esprimersi. Sabato 20 quindi, il quadro sarà definitivo e dai simboli si passerà ai nomi dei rappresentanti. Solo dopo la presentazione delle liste sarà stabilito l’ordine dei contrassegni sulle schede elettoriali rigorosamente attraverso sorteggi.
Come sempre non sono mancate sorprese e curiosità. Impossibile citarle tutte. Abbiamo già parlato della ghigliottina di Panzironi o dei gilet di Pappalardo. Sicuramente uno dei simboli che più ha fatto discutere è quello che porta a caratteri cubitali il nome di Draghi. Peccato che Draghi non c’entri nulla.
Fra le altre curiosità citiamo il partito della “Follia…creativa” con quest’ultima parola scritta in piccolo. È il gruppo dell’ex radicale Cirillo Follia che dice di ispirarsi a Steve Jobs. Ci sono poi i Poeti d’azione che uniscono penna e spada, oppure il partito Free che presenta un logo con un omino stilizzato che assesta un calcio a un Pinocchio altrettanto stilizzato. Azzardiamo l’interpretazione di voler dare il benservito ai bugiardi.
E come non parlare de “L’Italia sé desta”. Sì, scritto proprio così. Un chiaro intento patriottico, ma con qualcosina da rivedere nella grafia perché manca un apostrofo e l’accento sarebbe grave.
Non manca inoltre la nostalgia per la Prima Repubblica con numerosi scudi crociati (ben sei), falce e martello (due), garofano ed edera. Isomma, ce n’è per tutti i gusti.