“A volte certi regali, e questo da parte della Cina è da 600.000 euro più le spese di trasporto sul cargo, lo sdoganamento e altro, non paiono graditi”. Questa la denuncia dell’assessore Roberta Morelli in merito alla mancata attivazione del maxi laboratorio donato al Civile dalla Cina.
“Abbiamo lavorato due mesi con telefonate, email, messaggi di ogni tipo per far arrivare a Brescia il laboratorio di diagnostica che la città cinese di Shenzen Huda ha voluto per Brescia – ha detto la Morelli – Prima sorpresa: il laboratorio non è stato collocato all’Ospedale Civile, ma l’allora Dg Trivelli l’ha dirottato su Montichiari. Seconda sorpresa: dopo oltre un mese, il laboratorio arrivato il 20 maggio è a Montichiari, ancora imballato e non funzionante”.
“Si dice che ‘le istruzioni per l’uso non sono semplicissime e c’è l’ostacolo della lingua’ ma i tecnici cinesi lavorano da remoto e parlano perfettamente l’inglese. Quindi perchè non si procede? – si chiede l’assessore, espostosi in prima linea per l’arrivo dei macchinari – Abbiamo interloquito con Ambasciata,vari Consolati, Ministro dell’Università, Dogana, Ospedale Civile e Università di Brescia, oltre che,ovviamente,con i donatori cinesi”.
“È stato un iter lungo e complicato e ora che il laboratorio è qui e non ci sono intoppi internazionali – ha concluso con amarezza – non si procede e il laboratorio di diagnostica non è funzionante”.