Prosegue la rassegna “La Divina Emozione. Incontri”. Nei prossimi giorni si terranno altri due imperdibili appuntamenti; protagonisti delle serate in programma Michele Smargiassi e Alberto Mattioli.
Il 17 settembre alle 21 sul sagrato della Chiesa di Santa Maria della Neve il gionalista e scrittore Michele Smargiassi racconterà i suoi incontri straordinari con persone straordinarie. Una serie di impossibili ma plausibili interviste a sei grandi fotografi del passato: Robert Capa, Nadar, Tina Modotti, Vivian Maier, Eugène Atget e W. Eugene Smith.
“A tutti ho posto, in forme diverse, la stessa domanda: perché fotografate? Perché è giusto, bello, necessario, utile fotografare? O magari non lo è? Da ciascuno ho avuto una risposta diversa. Perché la fotografia non esiste: esistono le fotografie, ognuna diversa dall’altra. E alla fin fine, penso che tutte le fotografie condividano una medesima, forte, semplice spinta antropologica, morale, umana: la voglia di vedere il mondo e di condividere quella visione.” racconta l’autore del libro intitolato “Voglio Proprio Vedere”.
Ospite d’eccezione Tina Modotti, fotografa, attivista e attrice italiana impersonata dall’attrice e direttrice dell’Accademia di Musical ShowBiz Cristina Spinelli. Tina Modotti è considerata una delle più grandi fotografe dell’inizio del ventesimo secolo nonché una figura importante e controversa della fotografia mondiale. La sue opere sono conservate nei più importanti istituti e musei del mondo.
Sabato 18 settembre sarà invece la volta del giornalista ed esperto d’opera Alberto Mattioli, alle 21 nella suggestiva Cascina di Don Lorenzo della Grillaia, immersa nella capagna del Lugana, con vista sul Monte Baldo. In serata l’autore presenterà il suo libro “Pazzo per l’opera – Istruzioni per l’abuso del melodramma.” Conduce Fabio Larovere, giornalista e scrittore.
“Di tutte le seccature inventate dall’uomo, l’opera è la più costosa“, diceva Molière. Ma per Alberto Mattioli questa geniale invenzione italiana è soprattutto una magnifica e folle ossessione.
Raccontando della sua inguaribile passione o, a suo dire, malattia l’autore, in un dialogo con Fabio Larovere, si entrerà nel vivo di questo affascinante mondo non solo per gli appassionati, ma anche per chi questo mondo lo vive da sempre o ne è solo incuriosito.