Questa mattina la Lombardia si è svegliata in zona bianca. Il passaggio non fa più quel rumore che lo avrebbe e lo ha contraddistinto nell’ultimo anno. Non cambia praticamente nulla nella vita di tutti i giorni rispetto al giallo in cui ci trovavamo fino a qualche ora fa. Questo dopo che è stato abolito a livello nazionale l’obbligo di mascherine all’aperto.
Come annunciato dallo stesso presidente del consiglio Mario Draghi poi, siamo a pochi passi dall’abbandono dei colori. Marzo sarà l’ultimo mese delle zone, delle quarantene da contatto e dello stato d’emergenza, si spera in modo definitivo.
Se come detto non cambia nulla, il ritorno al bianco non può che essere un passaggio simbolico importante. La certificazione che sancisce la fine o quasi della quarta ondata del virus, uscita da una fase delicata scattata lo scorso novembre. Da due settimane i parametri della nostra regione sono infatti positivi: stando all’ultimo monitoraggio il tasso di occupazione dei ricoveri in terapia intensiva è sceso a 6,1% e quello dei ricoveri in area medica all’11,4%. La percentuale di positività sui 100mila abitanti si attesta al 7,5%, sotto la media nazionale che è del 10,3%.
Ritroviamo il bianco dopo quasi due mesi. La Lombardia lo aveva mantenuto per tutto il mese di dicembre nonostante i contagi in crescita e anche quando il giallo divenne inevitabile poco o nulla era cambiato. A metà gennaio, forse il momento più critico dal punto di vista della pressione sugli ospedali, avevamo sfiorato anche l’arancione riuscendo però sempre a evitarlo. Oggi, a poche settimane di distanza sembra che tutto sia alle spalle. Speriamo per sempre.