Chi siano abusivi (e quindi illegali) è un dato di fatto, ma qualcuno li ha giudicati in modo severo mentre altri in modo molto più leggero. Stiamo parlando dei manifesti che, storpiando il brand di Brescia e il suo font, per qualche ora hanno campeggiato per la città criticando l’operato della Giunta Castelletti.
La Loggia era stata molto chiara e in una lunga nota stampa li aveva definiti “razzisti” e dai “toni volgari”, denunciando anche un costo per le casse comunali e un uso illegittimo dello stemma cittadino. Una piena condanna del gesto e del messaggio che si concludeva con la promessa di conseguenze legali per chi li aveva creati e affissi.
Di parere ben diverso il leader dell’opposizione Fabio Rolfi che, a distanza di un paio di giorni, ha commentato la vicenda su Facebook tornando a sottolineare il costo dell’operazione di branding voluta dall’Amministrazione.
“In Loggia, i radical chic, l’hanno presa molto male. Quindi obiettivo centrato – ha commentato il Consigliere comunale – Io invece la trovo simpatica ed efficace. Del resto la satira andrebbe accettata sempre, non solo quando colpisce gli avversari”.
Il sondaggio
La maggioranza di chi ha risposto al sondaggio pubblicato sulle storie Instagram di Èlive sembra pensarla come Rolfi: infatti il 46% ritiene “condivisibili” i manifesti e il 24% li considera solo una goliardata. Il 19% pensa invece che siano da condannare, mentre solo il 12% li giudica razzisti.