Il Lago di Garda non è solo meta turistica e d’attrazione per i bresciani. Le sponde lacustri dello specchio d’acqua più grande d’Italia rappresentano il richiamo per le organizzazioni mafiose. E’ quanto è emerso dalla relazione semestrale della DIA relativa ai secondi sei mesi del 2019
“Nel Bresciano -si legge nell’analisi- operano diverse organizzazioni mafiose in modo particolare nella zona del Garda, ove il turismo rappresenta un’importante risorsa” Le indagini hanno fatto luce sugli interessi criminali espressi da diverse matrici criminali. Nell’analisi della DIA è emreso un altro dato alquanto preoccupante dove si fa riferimento alla sentenza del 30 aprile 2019 dalla Corte di Cassazione in relazione a un’indagine della DDA di Reggio Calabria svolta dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di finanza la quale confermava la presenza delle mafie sul Garda.
Tale inchiesta aveva evidenziato come in una villa a Padenghe sul Garda si era svolto nel 2014 un summit tra elementi della famiglia Bellocco di Rosarno (di Reggio Calabria) ed esponenti di spicco alla mafia della provincia di Taranto. In quell’incontro, secondo gli inquirenti, frunono stretti accordi e alleanze tra varie famiglie malavitose.