Lago d’Iseo: caccia aperta alle reti killer nel Sebino

Rimase intrappolato a 30 metri di profondità in una delle reti di frodo per la pesca alla tinca. Muorì così nel gennaio del 2015 Lorenzo Canini, 39enne sub di Ponteranica, durante un immersione con un amico. Le reti non erano segnalate ed erano sprovviste di codici di identificazione. Davanti al tribunale di Bergamo sono stati chiamati a comparire due pescatori di Montisola, padre e figlio, che devono rispondere di omicidio colposo. La morte del sub bergamasco ha portato la Guardia di Finanza ad operare delle scandagliature dei fondali del Sebino in cerca delle reti killer

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