“C’è solo un modo per fare un’accoglienza ordinata, senza un grande impatto per la nostra popolazione, capace di integrazione ed è la micro-accoglienza diffusa”. Queste sono parole del sindaco di Brescia Emilio Del Bono che i una conferenza stampa oggi ha lanciato un forte appello a tutti i Comuni della provincia bresciana perché si rendano oggettivamente e legalmente disponibili ad accogliere i rifugliati di guerra in arrivo dall’Ucraina.
“Se si fa un’accoglienza diffusa vuol dire che nei 205 Comuni della provincia di Brescia che vanno da Ponte di Leno e Pontevico – prosegue il Sindaco – io sono convinto che si potrà governare questo drammatico spostamento di persone che scappano dalla guerra in modo umano e intelligente”.
Poi Del Bono non risparmia una stilettata a quei Comuni che non fanno parte del Sai (Sistema accoglienza e integrazione): “Certo, bisogna fare in modo che i Comuni aderiscano a questo sistema che oggi vede solo 31 Comuni bresciani iscritti. Bisogna superare questa ritrosia che in passato era una ritrosia politica”.
I numeri
Attualmente sono 530 i profughi ucraini che si sono registrati alla Questura di Brescia, suddivisi in 80 nuclei famigliari. 314 di loro sono stati accolti in città di cui 134 sno minorenni, mentre i restanti 216 sono stati distribuiti in provincia.