“In due anni le condizioni di vita sono andate sempre più deteriorandosi fino a raggiungere oggi la situazione che è evidente a tutti, caratterizzata da un intollerabile numero di suicidi e da un sovraffollamento che ci sta togliendo dignità e speranza”. Questo è solo un breve passaggio della lettera inviata da alcuni detenuti di Canton Mombello alle istituzioni, fra cui il presidente Sergio Mattarella, la premier Giorgia Meloni, il ministro Carlo Nordio.
Le lancette vengono riportate indietro di due anni, perché nel settembre 2022 c’era stata una prima missiva in cui i detenuti descrivevano una situazione forse nota, ma con i risvolti più intimi delle reazioni, delle difficoltà nel mantenere stabile un equilibrio fin troppo precario.
“Non tutti i detenuti, anche qui Brescia, sono d’accordo con la strada che noi abbiamo scelto. Alcuni vorrebbero adottare strategie diverse, anche eclatanti” aggiungono. La strada scelta da chi scrive è quella del dialogo pacifico con le istituzioni, quella che invece vorrebbero intraprendere altri è chiaramente più pericolosa.
Anche i primi però lamentano una scarsa attenzione da parte di quelle istituzioni, salvo ad esempio l’ultima visita della Commissione regionale pochi giorni fa. Le risposte tanto attese però, almeno per il momento non ci sono.
“Non chiediamo regali, come già detto più volte nei nostri scritti – conclude il gruppo di detenuti – ma solo di portare a termine la nostra condanna dignitosamente”.