Il lido estivo della piscina di Lamarmora è chiuso fino a data da destinarsi.
La comunicazione non fornisce alcuna spiegazione ma si limita ad un laconico annuncio.
LA REAZIONE
“La gestione degli impianti sportivi a Brescia fa acqua da tutti i punti di vista” – ha immediatamente commentato il leader dell’opposizione in Loggia e Presidente della Commissione Bilancio, Fabio Rolfi.
“Il fatto che a fine giugno, a stagione estiva inoltrata – prosegue Rolfi in una nota – il lido estivo di Lamarmora sia chiuso a tempo indeterminato dimostra come la gestione dell’impiantistica sportiva sia affidata a persone inadeguate. È l’ennesimo episodio del disastro gestionale San Filippo. La giunta Castelletti sta dormendo un sonno profondo a riguardo”.
Rolfi incalza la Giunta e definisce “il rinvio a data da destinarsi dell’apertura del lido estivo un grosso danno alla città, alle tante famiglie della zona sud che non possono permettersi vacanze o frequentare parchi acquatici, ma è un danno anche alle casse già malandate della San Filippo e di conseguenza del Comune di Brescia, perché settimane di mancata apertura in piena estate significano minori incassi che dovranno essere ripianati dalla città, ossia dai bresciani”.
LA RICHIESTA DI COMMISSARIAMENTO DELLA SAN FILIPPO
L’attenzione del leader del centro destra in Loggia si concentra sulla gestione della San Filippo, al centro di numerose polemiche per la gestione, definita dal centro destra, “non certo specchiata”.
“Ciò avviene – prosegue Rolfi – perché la San Filippo e l’amministrazione comunale hanno snobbato i rapporti con la Fin, sottovalutando il venir meno della federazione nella gestione dell’assistenza bagnanti e ricorrendo a un bando per trovare addetti soltanto in data 7 giugno, quando ormai gran parte del personale è già occupato. È questa la programmazione? È questa la buona amministrazione? Sarebbe opportuno – concluse Fabio Rolfi – che Laura Castelletti ponesse fine a questo calvario costoso per i bresciani e commissariasse San Filippo azzerando una gestione palesemente inadeguata”.