Secondo le indicazioni delle imprese bresciane, lo smartworking 2.0 (quello vigente una volta terminata l’emergenza) interesserà il 36,1% delle aziende e il 7,3% dei lavoratori: numeri inferiori alla media dei principali territori italiani analoghi, forse anche a causa delle caratteristiche strettamente manifatturiere della nostra provincia.
A evidenziarlo è un approfondimento sul tema – curato dal Centro Studi Confindustria Brescia – relativo all’HR DASHBOARD 2022, rapporto che riunisce i risultati di due indagini, condotte nel primo semestre dell’anno.
A livello nazionale lo smart working 2.0 riguarderà il 43.9% delle aziende, oltre sette punti più di Brescia. Un dato più che doppio rispetto al 16.6% del pre pandemia.